Analisi delle parole chiave del discorso di insediamento bis del Presidente Mattarella del 3 febbraio 2022
Tempo di lettura stimato: 10 minuti
Indice
Giovedì 3 febbraio 2022 il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha tenuto il suo discorso di insediamento, dopo la rielezione a Capo dello Stato, di fronte alle Camere, riunite in assemblea congiunta.
Tutti quanti gli analisti politici e i media nazionali hanno sottolineato la grande autorevolezza di questo discorso, che ci riporta ad un concetto “alto” e veramente onorevole della Politica, parola che scrivo di proposito con la lettera iniziale maiuscola.
Non è il mio lavoro di addetto ai lavori dell’analisi delle parole chiave andare a commentare il discorso, da un punto di vista politico. Ma posso lo stesso darne una chiave di lettura, avendo fatto un’analisi delle parole contenute nel discorso del Presidente, con uno dei tools professionali di cui dispongo nel mio lavoro quotidiano.
Ecco il frutto della mia analisi. Se riterrete valido questo articolo, vi prego di condividerlo o di citare la fonte e vi ringrazio in anticipo!
La trascrizione completa del discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il giorno del suo secondo insediamento, giovedì 3 febbraio 2022
La trascrizione completa del discorso del Presidente Mattarella la si può consultare nel sito del Quirinale, dove esiste una sezione del sito che contiene tutti i discorsi del Presidente. La sezione dei discorsi potrà quindi essere, anche in futuro, un riferimento generale per addetti ai lavori e persone interessate alle parole del nostro Presidente.
Analisi preliminare del discorso di insediamento bis del Presidente Sergio Mattarella
In dettaglio:
- 2996 parole totali
- 20.213 caratteri totali
- 23 parole – Lunghezza media delle frasi
- 149 caratteri – Lunghezza media in caratteri delle frasi
- 136 frasi
- 118 paragrafi
- Tempo di lettura in proprio 10′ 53″
- Tempo di orazione in pubblico 16′ 38″
- 23 parole – Lunghezza media delle frasi
La prima cosa che salta all’occhio è che il discorso è durato 38 minuti, interrotto da 55 applausi, quindi il tempo di orazione in pubblico calcolato dal nostro tool professionale per la SEO si è prolungato per un tempo più del doppio di quella che sarebbe stata la durata “spoglia”, cioè depurata dagli apprezzamenti dell’Assemblea congiunta delle Camere. Questo dato ci sembra molto interessante. Il resto dei dati riportati ha un significato meramente statistico e non necessita di particolari analisi o commenti.
Il SEO Tool che uso per scopi professionali mi dice in realtà anche un altro dato interessante e su cui non nutrivo alcun dubbio e cioè che per comprendere il discorso del Presidente Mattarella è consigliabile una scolarità di livello alto liceale. Il nostro SEO Tool ci dice anche gli anni di scolarità necessari per capire compiutamente il discorso del Presidente: sono quelli dell’ultimo anno di liceo. Qui mi spingerei fuori argomento, ma ciò non significa che una persona che ha studiato di meno non sia in grado di comprendere il discorso del Presidente. Ovviamente i dati che ci vengono restituiti dai Tools tecnici devono darci solo una traccia, una linea guida. Poi i dati devono sempre essere interpretati da noi esseri umani. Infatti, per entrare nello specifico, si tratta di capire che l’aver studiato o meno dipende anche da varie opportunità che ci vengono offerte dalla vita reale e che, quindi, il fatto che il Tool tecnico ci dica asetticamente che, per capire il discorso, ci voglia l’ultimo anno di liceo, esula da varie opportunità extra-scolastiche. Ad esempio, potrei essere autodidatta o essermi costruito una buona base culturale per conto mio, nel lavoro, nella vita sociale o in altri ambiti della vita vissuta. Ma torniamo a bomba.
Sottolineo che il Tool da me utilizzato si basa sugli indici di Leggibilità Vacca 72 e Vacca 86, più l’indice Gulpease, che è un algoritmo, sintesi dei due precedenti.
Il professor Roberto Vacca, tuttora vivente (è nato nel 1927!!!), è stato un illustre studioso dell’Università La Sapienza di Roma, che appunto nel 1972 e 1986 elaborò insieme al professor Franchina degli algoritmi adattati alla lingua italiana per analizzare la facilità di lettura dei testi, basandosi sui più famosi indici di leggibilità anglosassoni, dei professori Flesch e Kincaid. Non è questa la sede per spiegare in dettaglio l’analisi di leggibilità, ma ci tornerò su in un’altra occasione, anche perché la redazione di testi che siano comprensibili a tutti fa parte del mio lavoro.
Analisi delle parole chiave del discorso del Presidente Mattarella
Analisi delle parole singole contenute nel discorso del Presidente Mattarella
Partiamo dalle singole parole e vediamo quali sono state le parole più citate nel discorso del Presidente Mattarella.
Ecco la parte statistica. Tra parentesi è indicata la densità della parola chiave in percentuale. Ad es. nel primo caso la parola “dignità” rappresenta il 3% della totalità delle parole contenute nel discorso:
- 18 (3%) dignità
- 16 (3%) paese
- 13 (3%) sociale/sociali *
- 13 (3%) italia
- 11 (2%) repubblica
- 10 (2%) istituzioni
- 8 (1%) lavoro
- 7 (1%) parlamento
- 7 (1%) principi
- 7 (1%) politica
- 6 (1%) costituzione
- 6 (1%) democrazia
- 6 (1%) società *
- 5 (1%) responsabilità
- 5 (1%) garanzia
- 5 (1%) difficoltà
- 5 (1%) impegno
- 5 (1%) europea
- 5 (1%) giovani
- 5 (1%) comunità **
- 5 (1%) governo
- 5 (1%) decisioni
- 5 (1%) insieme **
- 5 (1%) cittadini
- 5 (1%) magistratura
- 4 (1%) ripresa
- 4 (1%) futuro
- 4 (1%) tempi
- 4 (1%) sicurezza
- 4 (1%) sociali
- 4 (1%) costituzionale
- 4 (1%) processo
- 4 (1%) pace
- 4 (1%) giustizia
- 4 (1%) forza
- 4 (1%) ruolo
- 4 (1%) rispetto
- 4 (1%) partecipazione
- 4 (1%) qualità
- 4 (1%) civile
- 4 (1%) diritto
- 4 (1%) persone
- 4 (1%) cultura
- 3 (0%) dovere
- 3 (0%) spirito
- 3 (0%) italiani
- 3 (0%) sostegno
- 3 (0%) lotta
- 3 (0%) imprese
Quasi tutti i media hanno sottolineato che la parola più ripetuta del discorso è stata “dignità“. Statisticamente vediamo che infatti è così, anche perché nella parte finale del discorso, il Presidente Mattarella ha fatto uso di una figura retorica chiamata anàfora. La parola “dignità” è stata ripetuta ben 18 volte, pari a un 3% della totalità del discorso.
Ecco la definizione di Anàfora dell’enciclopedia Treccani online.
Ho però inserito di proposito un asterisco accanto a due parole, “società” e “sociale/i” (nelle varie declinazioni al singolare e plurale), perché facenti parti dello stesso concetto pragmatico, cioè il riferimento alla società, allo stare insieme.
Società/Sociale viene ripetuto 19 volte, divenendo così il concetto più citato del discorso del Presidente. Quest’analisi si sposta quindi dal lato meramente statistico su un piano più squisitamente linguistico-pragmatico.
Quindi, riassumendo: la parola più citata del discorso è “dignità”, ma il sintagma più citato è “società/sociale”.19 a 18.
Se poi consideriamo che, da un punto di vista meramente linguistico-pragmatico, il concetto dello “stare insieme” e della “comunità” o della “comunione” possono essere ascritti alla stessa sfera pragmatica di “società” e “sociale/i”, allora abbiamo inserito due asterischi accanto alle rispettive parole chiave, il che fa schizzare l’analisi di questo concetto di “comunità/comunione” alla non trascurabile cifra di 29!
Lasciamo ad altri media l’analisi politica di questo dato di fatto.
Analisi sintagmatica concettuale, di due parole accostate, nel discorso del Presidente Mattarella
Passiamo all’analisi delle parole chiave, o meglio dei sintagmi, costituiti da due parole accostate tra loro, depurate dalle cosiddette “stopwords”, le “parole riempitive”. Le parole riempitive, in ambito tecnico-analitico sono assimilate di solito alle preposizioni e agli articoli determinativi e indeterminativi (semplificando).
Ad es. “la dignità del paese” diventa appunto “dignità paese”, come nel primo esempio citato sotto nella statistica.
Ecco i dati:
- 3 (1%) dignità paese
- 2 (1%) presidenti camera
- 2 (1%) economica sociale
- 2 (1%) nostri concittadini
- 2 (1%) livello mondiale
- 2 (1%) etico culturale
- 2 (1%) processo riformatore
- 2 (1%) consiglio superiore
- 2 (1%) confronti paese
- 2 (1%) identità italiana
- 2 (1%) rimuovere ostacoli
- 2 (1%) riguarda valore
- 2 (1%) coscienza ognuno
- 1 (0%) signori presidenti
- 1 (0%) camera deputati
- 1 (0%) deputati senato
- 1 (0%) senato repubblica
- 1 (0%) signori parlamentari
- 1 (0%) parlamentari delegati
- 1 (0%) delegati regionali
- 1 (0%) parlamenti regionali
- 1 (0%) rappresentanti parlamento
- 1 (0%) rappresentanti regioni
- 1 (0%) nuova chiamata
- 1 (0%) chiamata inattesa
- 1 (0%) inattesa responsabilità
- 1 (0%) fronte assemblea
- 1 (0%) rappresentanza democratica
- 1 (0%) volontà democratica
- 1 (0%) volontà popolare
- 1 (0%) massima espressione
- 1 (0%) ringrazio fiducia
Qui vediamo molte “parole chiave doppie” (abbiamo ora stabilito che è più corretto definirle come “sintagmi”) riferite alla platea che ascolta. Lo si evince quando il Presidente Mattarella si rivolge ai “rappresentanti delle regioni” e “del parlamento” oppure ai “delegati regionali”. Ancora: “signori parlamentari” o “presidenti camere” (che al netto della “depurazione” del Tool si riferisce ai presidenti delle due camere del Parlamento).
Altre ancora sono di circostanza, come ad es. “ringrazio fiducia”, che, tenendo conto del fatto che il Tool utilizzato per l’analisi ha depurato il testo dalle “stopwords” o “parole riempitive” (sarebbe “ringrazio per la fiducia”).
Ma compaiono anche, e di nuovo, dei concetti molto importanti ed evocativi dello scenario e del futuro che ci attende come Paese. Ad es. “identità italiana”, “processo riformatore”, o appunto “dignità paese” che sta per: “la dignità del paese”.
Alcune citazioni riguardano anche l'”inattesa responsabilità” (anche “chiamata inattesa”, “nuova chiamata”) a cui è stato richiamato il Presidente dalla nuova rielezione, il che ci dice molto anche sullo stato d’animo di un Uomo che aveva già ritenuto di aver assolto al proprio compito e che invece è stato richiamato dal Paese a nuove responsabilità. Queste parole ci danno quindi lo specchio dello stato d’animo del nostro Presidente, a cui ovviamente tutti quanti noi facciamo i migliori auguri per un secondo settennato, in primis, pieno di salute e vigore fisico!
Conclusione
In definitiva, basta poco per rendersi conto che l’Italia è a un bivio anche quando si cerca di leggere dietro le righe di un discorso così importante come quello pronunciato dal Presidente Mattarella, in occasione del suo secondo insediamento.
L’augurio è che questo discorso non resti inascoltato, da parte della politica e anche da parte dei cittadini, perché la ripartenza dopo la crisi e la pandemia la costruiremo, appunto, tutti insieme, come Comunità.
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