La Vicinanza crea Relazioni.
Ecco che cos’è La Local SEO e Google My Business.

Foto di Denisse Leon su Unsplash

Perché se hai un Business non puoi fare a meno della Local SEO e di Google My Business

Tempo di lettura stimato: 24 minuti

Ormai nessun Business degno di questo nome può fare a meno di avere una presenza nella Local SEO. E oggi Local SEO, specie dopo la pandemia o comunque in vista di una ripartenza, è sinonimo di Google My Business.

Che cos’è la Local SEO?

La SEO Locale o Local SEO è l’ottimizzazione della tua visibilità online al livello locale. Google My Business fa questo e lo fa bene: mostrare i Business locali alle persone che hanno bisogno di trovare qualcosa: merci, prodotti, servizi.

La Local SEO si avvale di una serie di dati (in gergo si chiamano microdati) che sono “sparsi” in giro nel web. Siccome sono piccole porzioni di dati, sono appunto disseminate “in giro” online. Google non fa altro che raccogliere questi dati e assemblarli. Poiché si tratta di piccoli frammenti di dati disseminati nel web, per analogia, vengono chiamati anche “breadcrumbs”, in italiano, briciole di pane. Vi ricordate la favola di Pollicino che per ritrovare la strada del ritorno e non perdersi disseminava il cammino con le briciole di pane)? Chiara la metafora? Ok, Andiamo avanti.

Fatta questa spiegazione introduttiva, ma doverosa, torniamo al nostro Google. Grazie all‘Intelligenza Artificiale e al Machine Learning, cioè alla capacità di apprendimento che viaggia a velocità fotoniche, Google ormai è capace di raccogliere e restituire agli Utenti milioni, miliardi di porzioni di dati, che poi aggrega, assembla per poi renderli disponibili a tutti. Per fare questo utilizza gli strumenti che ha: la pagina di ricerca del suo motore, in gergo SERP, e poi Google Maps e appunto Google My Business.
Anche se come utenti (con l’eccezione di noi addetti ai lavori) non ce ne rendiamo conto, Google diciamo che trasferisce a suo piacimento, e a suo insindacabile giudizio, i dati di queste tre piattaforme primarie, a seconda delle tipologie di ricerca degli Utenti. Dei tipi di ricerca, dell’intento o intenzione di ricerca, ne abbiamo parlato nella pagina dedicata al Content Marketing, ma ci torneremo anche nel blog.

Quasi il 50% delle ricerche online sono ricerche su base locale

Incredibile, vero? Pare siano il 46% le ricerche locali su Google, ma comunque sono una quantità incredibile. Fermati un momento a pensare su quante volte in capo a una giornata ti ritrovi sullo smartphone a fare domande a Google. Tipo:

elettrauto qui vicino a me
centro benessere a buon prezzo
corsi di zumba in palestra low cost
fioraio spedizioni a buon prezzo
commercialista bravo in zona

Vabbè di questi ultimi, a parte il nostro, non ne esiste nessuno 🙂.
Nella pagina del Content Marketing abbiamo anche parlato delle famose parole trigger, cioè quelle parole che “accendono” la spia delle ricerche a carattere locale. Alcune le abbiamo messe anche qua sopra, ad es.

“in zona” oppure “vicino a me”, ma ce ne sono altre e non ci dilunghiamo.

Keep Calm. Tanto è sempre (e solo) Google che decide chi far vedere nelle ricerche (e tu sei solo un puntino)

A Napoli si dice: “Tant’ muor’ pure tu”, modo di dire riportato pari pari anche in una celebre vecchia canzone di Pino Daniele (“Nun me scuccià”). Che cosa vuol dire? Significa che è inutile che ti sbracci a destra e a manca, alla fine ci sono cose che non puoi governare e su cui tu non puoi farci nulla. Nell’ambito del nostro discorso è sempre e solo Google che decide chi far vedere lassù in cima in prima pagina. È una verità ineluttabile che, almeno finché non arriverà un concorrente capace di rompere il monopolio del colosso di Mountain View, resterà immutata.

E allora? Siamo impotenti? Certo che no. Anche nel modo di dire partenopeo, così come nella Local SEO, significa solo che non serve andare in panico nelle cose, che bisogna rimboccarsi le maniche e che bisogna mettersi a testa bassa a vedere che cosa possiamo fare per migliorare la nostra posizione. Ovviamente la prima cosa da fare è aprire un profilo su Google My Business. La seconda è ottimizzare il tuo sito, sia quello esistente che quello che stai facendo rifare domattina. Ovviamente da noi di Pistakkio. 😉

Qualche numero sulle ricerche locali di Google My Business

Vediamo qualche numero su Google My Business e in generale sulla Local SEO. Come abbiamo detto, le due cose (quasi) coincidono totalmente:

  • Il 46% di tutte le ricerche su Google vanno alla ricerca di informazioni locali (fonte).
  • Quattro utenti su cinque, pari all’80%, utilizzano Google per cercare informazioni legate al territorio locale (fonte).
  • Entro quest’anno 2021, gli apparecchi mobili, cioè gli smartphone, giocheranno un ruolo fondamentale su oltre 1,4 miliardi di $ di vendite legate ai Businesses locali (fonte).
  • Le ricerche con le parole trigger “vicino a me”, “qui vicino”, “vicino a qui”, o “vicino a” sono cresciute del 900% dal 2018 a oggi (fonte).
  • Si prevede che le ricerche locali veicoleranno il 70% della clientela verso un negozio fisico (fonte).
  • Il 78% delle ricerche da mobile legate a un territorio specifico hanno come conseguenza l’acquisto in un negozio fisico (fonte).

Può bastare a convincervi del fatto che non potete più fare a meno di essere presenti su Google My Business e nella Local SEO?

Perché la ricerca locale conta tanto?

A parte la percentuale citata prima del 46% e tutte le statistiche citate qua sopra, il motivo principale per cui non puoi fare a meno di essere ottimizzato in Local SEO è che ormai tutti i Business sono su Google. Alcuni perfino a loro insaputa, nel senso che Google aggrega anche dati (le briciole di pane) provenienti da altri siti, come ad es. Tripadvisor o Booking o Expedia. Sicché capita che, anche con dati sui quali tu come imprenditore non hai alcun controllo, ti ritrovi ad averci a che fare. In sostanza non solo devi essere capace di competere (sia offline che online, si capisce) con i tuoi concorrenti diretti, ma devi anche confrontarti con le recensioni che altre persone hanno scritto sul tuo Business in altri siti che non sono Google.

Capisci che non puoi più fare a meno di presidiare questo territorio?

Che ti piaccia o no, devi fare i conti con questa realtà. Molti local businesses si sentono oppressi da queste nuove problematiche, con le quali non riescono a confrontarsi. O per mancanza di cultura o per mancanza di potenziale di investimento. In parte lo capiamo. Ma affidarsi a dei professionisti SEO come noi serve a risollevarsi, non solo nel morale, ma anche nelle modalità strategiche con cui combattere questa nuova realtà. Inoltre l’ottimizzazione di una scheda di Google My Business comporta un investimento davvero di poche centinaia di euro, per cui spesso magari c’è anche solo ignoranza. In senso latino, si capisce. Magari uno pensa: chissà che cosa mi chiederanno per essere presente, non sapendo che le poche centinaia di euro che spendi sulla Local SEO si ripagano in pochi mesi!

Non ce la sentiamo di biasimare chi abbandona il campo e getta la spugna nel presidiare la piattaforma online. Le motivazioni possono essere le più svariate e anche molto serie, ci mancherebbe. Crisi, investimenti sbagliati, pessimismo imperante. Ma tu sei qui e sei arrivato su questo sito. Probabilmente hai già capito che stiamo parlando di una partita importante per la sopravvivenza del tuo Business. Nel migliore dei casi potrai addirittura fare il botto, ma di questo bisogna parlarne mettendosi a tavolino e discutendone insieme, perché noi non vendiamo sogni. Siccome siamo imprenditori come te, siamo solo capaci di leggere la realtà sotto un’altra ottica, rispetto alla tua.

Google ha cambiato lo stato delle cose. Puoi soccombere o cogliere l’opportunità

Come per tutte le cose innovative, Google ha colto nel segno e cambiato lo standard per tutti. Per battere i concorrenti oggi non puoi startene con le mani in mano. È per questo che la SEO oggi è imprescindibile, perché fare il “sitino” da quattro pagine e la “fotina” e parcheggiare tutto lì significa aver buttato i tuoi soldi. Purtroppo ci sono ancora tonnellate di siti web, fatti, messi lì e parcheggiati. La classica metafora dell’auto che compri e tieni in giardino calza sempre a pennello anche per i siti web e se capiterà che ci incontreremo dal vivo per fare una chiacchierata, o magari online su appuntamento, vedrai che torneremo anche dal vivo sul paragone tra sito web e automobile. Anche perché entrambi sono beni di consumo deperibili, sì, ma strumentali al tuo Business.

Abbiamo detto poco fa che Google per visualizzare aggrega anche dati da altre piattaforme esterne e non proprietarie. Se ci pensi bene, la sua Intelligenza Artificiale non fa altro che sintetizzare tutti i microdati (ricordi? le “briciole di pane”) e lo scopo principale di questo è che vuole che le persone restino su Google. Vuole insomma “fidelizzare” i suoi Utenti e far sì che non escano da Google, anzi magari si spostino su Google Maps e da lì atterrino su Google My Business fino al nuovo Google Hotel, dove è possibile prenotare gli alberghi direttamente dal pannello. Insomma a Google piace pervadere le nostre vite di Utenti e siccome le schermate sono anche molto simili, la realtà è che molti considerano ormai un Unicum questa esperienza utente. Infatti, spesso i passaggi dai vari tools avvengono quasi senza accorgersene. E anche Google è contento. Anzi, è proprio quello che vuole, perché in fondo Google vende spazi pubblicitari sulle sue pagine, i famosi Google Ads, che sono oggetto di un’altra pagina a parte e che sono anche il nostro core business di Pistakkio®.

Quali sono i fattori di posizionamento su Google My Business?

Google My Business è un tool per desktop e anche una app per smartphone mobile gratuito/a che dà alle Aziende la possibilità di essere maggiormente visibili. Ci sono dozzine di funzioni in GMB (abbreviazione di Google My Business), alcune le vedremo insieme in questa pagina. Per altre vi rimandiamo al nostro blog, che darà notizia di grossi cambiamenti, che sono sempre in agguato.

Forse la funzione più nota è quella di poter ricevere le recensioni e di potervi rispondere, ma davvero sono tante le possibilità che offre. Ad es. la messaggistica (in pratica una chat online, disponibile sempre h24 e senza bisogno di dover installare un software); oppure anche la possibilità di attivare una finestra di contatto per la richiesta di preventivi gratuiti.
Ma quello che ci interessa adesso sono i fattori in base ai quali Google mostra sul display dello smartphone o sullo schermo del computer il Tuo Business. I fattori sono tre:

  • Rilevanza. Qui conta l’intento di ricerca e quindi si torna all’uso delle parole chiave. Conta anche la categoria del Business, perché su GMB, oltre al nome, la scheda viene inserita in una determinata categoria. Ad es. la nostra categoria di Pistakkio® è quella di Servizio di marketing su Internet.
  • Distanza. Si capisce da sé. Partiamo da un presupposto: Google sa se sei in mezzo al marciapiede e ti stai spostando a piedi o in auto, in base alla velocità del GPS. Se fai una ricerca da smartphone alle 19,45 e cerchi un ristorante in centro storico a Firenze, Google decide quali mostrarti, in base alla distanza da dove vi trovi e in base al fatto se ti sposti velocemente o meno sulla mappa. Chiaro no? Il caso del ristorante è un classico, ma vale anche per l’elettrauto o per il negozio di scarpe o per il cinema. Il parametro della distanza può variare. Perché, ad esempio, se cerchi un negozio di antiquariato (o un altra tipologia di attività non proprio così diffusa), il parametro non è più l’isolato, ma la città intera, in quanto appunto i negozi di antiquariato non sono così frequenti come i ristoranti.
  • Autorevolezza (Prominenza). Riguarda quanto è noto e conosciuto il Tuo Business. Questo parametro viene influenzato da quante recensioni ha la tua scheda su GMB, quante foto ci sono, quanto recenti sono le foto. Conta anche la percentuale di compilazione di tutti i parametri Info del Tuo Business, contano i posts (sì, anche su GMB si possono fare i posts!) ed altri ancora.

Adesso non ti resta che partire e implementare la tua scheda GMB sul sito di partenza di Google My Business.

Crea la tua scheda su GMB

Segui le istruzioni, che sono in italiano e tutte abbastanza chiare. Vediamo, passo dopo passo, che cosa bisogna fare.

Aggiungi le parole chiave al nome del tuo Business

Valuta la possibilità di aggiungere la tua parola chiave principale, perché probabilmente sarà in grado di darti una botta col Turbo. Tuttavia non esagerare con le parole chiave. Ad es. se sei titolare di Ferramenta Rossi è inutile scrivere Ferramenta Rossi Utensili, basta anche solo Ferramenta Rossi. Al contrario se il tuo negozio di ferramenta si chiama Il Tuttofare, allora aggiungi la parola chiave Ferramenta: Ferramenta Il Tuttofare.
Ad es. il nostro nome originale è Pistakkio®, ma nella nostra scheda su GMB abbiamo lo stesso aggiunto l’indicazione che si tratta di un’agenzia SEO e quindi abbiamo aggiunto Consulenza SEO e Google Ads.

Ottimizza la tua descrizione

È giunto il fatidico momento di creare una bella descrizione per il tuo Business. Nelle sue linee guida Google stesso ci dice di immedesimarci nelle ricerche che farebbero i nostri clienti per cercarci. Fai quindi in modo di includere quelle parole chiave nella descrizione.
Una chiara indicazione del nome dell’azienda aiuta i clienti a trovare la tua attività online (vedi Linee guida di GMB).

Valuta o meno se creare il sito gratuito di Google My Business

Non tutti sanno che Google, al momento della creazione del profilo di GMB offre la possibilità di creare un minisito super basilare. Il sito viene creato automaticamente in base a quanto inserito ed è possibile poi modificarlo dalla sezione Home. Il sito avrà l’estensione

business.site

ad es.

pistakkio.business.site

Si tratta di un sito super semplice, che qualsiasi sia la tua scelta, se crearlo o meno, sarà comunque indicizzato e contribuirà a darti una pur piccola Brand Reputation.
La cosa carina di questi minisiti, seppur poco personalizzabili, è che riprendono tutti i posts di GMB e quindi sono anch’essi aggregatori di dati che non necessitano di interventi successivi. Ci pensate la prima volta, anzi, nemmeno, perché il sito viene creato in automatico e poi il sito resta e viaggia da solo e in autonomia!
Durante la creazione del profilo di GMB, Google ti fa vedere il progresso in percentuale di quanto hai progredito con la creazione del profilo stesso.


Screen

Si può aggiungere un piccolo catalogo di prodotti o servizi, si può aggiungere il logo e ci sono tutti i pulsanti vari per contattarti, via mail e via telefono.
In alternativa Google ha creato anche una versione un pelino più sofisticata per i siti. Si chiama Google Sites.

Su entrambe queste versioni di sito si possono aggiungere dei domini personalizzati, in modo da sovrascrivere le impostazioni di partenza col suffisso di partenza. Google offre infatti anche la possibilità di comprare e di gestire i domini, in pratica fa le veci dei vari servizi di hosting, tipo Aruba o Siteground, che è il servizio che usiamo noi e che vi consigliamo alla grande.

Il link a Google Domains dove si acquista il dominio personalizzato è cliccabile alla fine del processo di creazione del vostro sito o minisito. Non c’è nemmeno bisogno di aggiungere la carta di credito, perché di norma sarà già tutto dentro al vostro account di Google, che vi serve per acquistare le App su Google Play Store di Android e per pagare al supermercato con Google Pay.

Ti ricordi dei microdati? Ne abbiamo parlato nella pagina dedicata alla SEO Off Page. Sì, dai, le “briciole di pane” (in inglese, “breadcrumbs” è un nome ufficiale tecnico citato nelle linee guida di Google, non è solo una semplificazione). Ecco. Anche il tuo sito standard è una risorsa importante per posizionarti bene in ambito locale. Sì, perché i microdati delle briciole di pane sono anche dentro al tuo sito standard, non il minisito di GMB, ma quello bello delle grandi occasioni! Sì, insomma, il sito col tuo dominio principale. Per stare sull’esempio della Ferramenta, diciamo

www.ferramentarossi.com

Google prende i dati anche dal tuo sito e lo fa confrontando i dati che sono inseriti dentro al sito con quelli della scheda GMB. Tipicamente Google confronta i dati cosiddetti NAP, di cui abbiamo già parlato nella pagina della SEO Off Page. NAP sta per Name, Address e Phone Number, quindi, Nome, Indirizzo e Numero di telefono. Con questi confronti, se tutto corrisponde, allora Google potrà o meno, a suo insindacabile giudizio, in base all’algoritmo, decidere se e quali dati visualizzare.

Verifica il tuo profilo di Google My Business

È giunto il momento di verificare il tuo profilo di Google My Business. Ci sono molti metodi, sono tutti equivalenti, ma ci danno la certezza che non vi siano frodi o qualcuno cerchi di registrare un profilo farlocco a nostra insaputa (è capitato!).

  • Verifica via cartolina postale
  • Via telefono
  • Via email
  • Verifica istantanea
  • Verifica multipla

La prima è la verifica via posta ordinaria ed è disponibile per tutti i tipi di business. Per alcuni business è l’unica opzione disponibile, ma per esperienza è anche quella a prova di frodi, quindi noi suggeriamo di attivare sempre questo metodo. Sicuramente più lento, perché occorrono una dozzina di giornate lavorative, prima che arrivi la cartolina cartacea nella sede registrata su GMB, ma il tutto è a prova di stupido. Con la pandemia le cartoline hanno impiegato anche tre mesi ad arrivare, ma le cose adesso dovrebbero migliorare.

Le attività che effettuano servizio al domicilio del cliente, come ad es. idraulici o elettricisti, possono richiedere la verifica anche via telefono, dato che non sono sempre in sede. L’idea di base è la medesima: ricevi un codice sul telefono o alla casella email e lo inserisci nella schermata. Non tutti possono utilizzare questo metodo di verifica, per ulteriori info seguite la pagina di Google dedicata all’argomento Stato della Verifica di GMB.

L’ultima opzione è quella della verifica multipla, serve per le verifiche di Business multipli, tipo catene di negozi, ci vogliono più di dieci sedi da verificare per usarla.
Non è possibile fare le verifiche multiple se:

  • ci sono meno di dieci sedi per un solo business. Con otto business, te le devi inserire una per una.
  • Le sedi servono un’area specifica, ad es. per le consegne.
  • Se le sedi hanno un solo singolo account che le gestisce.
  • Se siamo un’agenzia che gestisce le sedi per altri.

Problemi di verifica

Lo straclassico è quando arrivi e il Profilo è stato già verificato da qualcun altro. Può essere stata un’agenzia che ti ha preceduto, un tuo ex dipendente, tu stesso che te ne sei poi dimenticato o hai perso la mail. In tutti questi casi GMB ti mostra una notifica che dichiara che il Business è già stato verificato da qualcun altro. Ma ti indica anche una mail mascherata.

Alcuni caratteri sono mascherati, ma se riconosci la mail, allora riuscirai a venirne a capo. Come? Inizia il processo di Recover e Google ti manderà una mail per recuperare il tutto. Il problema è se non riconosci la mail, tipo quella dell’ex dipendente che se n’è andato via sbattendo la porta ed è tornato da dove veniva. In quel caso devi richiedere accesso Request access > riempiendo il modulo > e poi cliccare su Submit. Il profilo della persona che aveva verificato il profilo riceverà una mail con la richiesta di accesso. Questi dovrà approvare la proprietà del profilo per te entro sette giorni. Nel frattempo tu riceverai una mail che ti dice come fare quando la persona ti avrà accordato il permesso. Mi raccomando salva questa mail!

Se il profilo che aveva fatto la verifica non ti dà il permesso entro una settimana (ad es. perché ci avevi litigato), allora dopo una settimana avrai l’opzione di verificare la tua relazione al business.
A noi francamente non è mai capitato, per fortuna!

Ottimizza la tua scheda GMB

Iniziamo col dire che i settaggi della scheda di GMB sono tantissimi. Stare qui a elencarli tutti con decine di screenshot avrebbe senso relativamente al fatto che impiegheremmo paginate di testo. Si fa prima a fare un video e a postarlo sulla pagina Facebook e anzi non è escluso che lo faremo e che lo posteremo qui. Alcuni li abbiamo citati in precedenza, i più importanti sono la possibilità di rispondere ai messaggi, in pratica una chat incorporata (e gratuita!). Poi abbiamo citato, la possibilità per gli Utenti di richiedere un preventivo. E infine abbiamo detto della possibilità di ricevere e rispondere alle recensioni, con le classiche stelle.

Sezione Info

La sezione Info è piuttosto corposa e tra l’altro i settaggi sono variabili, in base alla categoria di appartenenza del tuo Business.

Forse la cosa più carina da citare è che per i ristoranti (vi sarà capitato di vederlo), c’è la possibilità di inserire il menù, cosa che in tempi di Covid non guasta. O con una semplice foto oppure in formato testo. Così all’ingresso del locale, oppure ai tavoli, e grazie a una semplice fotocopia, basterà mettere un QR Code, creato appositamente tramite tool gratuiti e il gioco è fatto. Forse sarà meno signorile del menù rilegato in similpelle, però è sicuramente tutto più igienico.

Ecco comunque tutte le linee guida di Google su come inserire tutte le Info, Nome, Indirizzo, Numero di Telefono (ricordati della fondamentale importanza del NAP!), Orario di apertura e tanto, tanto altro.

Un’opzione importante che offre Google è quella di segnalare comportamenti scorretti di terze parti, cioè di agenzie che gestiscono informazioni su GMB, relative ad attività di cui non sono proprietarie. È un’opzione poco conosciuta ed è proprio per questo che ve la segnaliamo. Ebbene sì, in pratica vi stiamo segnalando come segnalare comportamenti scorretti di chi vi gestisce le schede Google My Business.

Apparentemente potrebbe essere una cosa contro il nostro interesse. In realtà, poiché noi di Pistakkio® siamo votati completamente alla trasparenza, non abbiamo rèmore nel segnalare gli strumenti che vi consentano di essere soddisfatti con chicchessia.
A tale proposito ricordiamo che Google, nelle sue linee guida, non vieta a noi professionisti di percepire compensi per la gestione di profili e schede GMB, tuttavia ribadisce che GMB è un servizio gratuito e che Google non percepisce compensi o commissioni.

Google non interviene nemmeno su questioni relative a inadempimenti contrattuali che riguardano te e la terza parte, cioè l’agenzia che si occupa per tuo conto della scheda GMB.

Foto e Video

Aggiungere foto e video al profilo di GMB è fondamentale e non siamo qua noi a dovertelo ricordare. Le foto devono essere di buona qualità, ci raccomandiamo, NO foto sgranate. Fate le foto delle cose belle che avete in negozio o nella vostra attività. Fate vedere il dietro le quinte del vostro Business. Ad es. nel nostro profilo di Pistakkio® ci piace mostrare tutti gli oggetti verdi che usiamo quando lavoriamo: tazza verde, bicchiere verde, la penna verde, perché ovviamente il colore verde è il nostro colore preferito, anche nella vita privata. Della nostra passione per questo colore ne abbiamo parlato anche nella pagina della nostra Vision.
Le linee guida per le foto sono le seguenti:

Foto

  • Formato: JPG or PNG.
  • Dimensioni: tra 10 KB e 5 MB.
  • Risoluzione raccomandata: altezza 720 px, larghezza 720 px.
  • Risoluzione minima: 250 px, sia in altezza che in larghezza.
  • Qualità: Foto a fuoco, bene illuminata, senza alterazioni e uso moderato di filtri. In altre parole, le immagini devono rappresentare la realtà.

Video

  • Durata: fino a 30″
  • Dimensione del file: fino a 75 MB
  • Risoluzione: 720p o superiore

Utilizza i Posts di GMB con frequenza e con intento creativo

Google My Business ti mette a disposizione i Posts per condividere in ordine

  • Eventi
  • Offerte
  • Annunci

Ad es. noi stiamo condividendo settimanalmente le nuove puntate del nostro podcast sulla SEO, “Roba da Nerd”. Andate a vedere i posts su GMB e ad ascoltare il podcast sulle varie piattaforme. Volendo, potete anche “googlare”

podcast pistakkio

oppure

podcast roba da nerd

È una grande opportunità che hai per far crescere la visibilità del tuo Business online. Sono in pochi a sapere che porta molta più visibilità scrivere e postare su GMB, piuttosto che scrivere sulla pagina Facebook. Però non ditelo in giro! Anzi, mantenete il segreto! E semmai dite in giro chi ve lo ha detto!

Qui vi postiamo le linee guida di Google per creare post aziendali efficaci su GMB.
Alcune peculiarità specifiche che vogliamo segnalare sono

  • per i clienti dei ristoranti la possibilità di prenotare un tavolo dal profilo di GMB
  • per i clienti degli hotel, B&B e pensioni la possibilità di verificare la disponibilità di camere
  • per le stazioni di servizio la possibilità di segnalare i prezzi dei vari carburanti
  • per i liberi professionisti e freelancer come noi, la possibilità di far richiedere agli Utenti la richiesta di un preventivo.

Sono in arrivo nuove funzionalità di cui, giusto appunto, parleremo nel ns. podcast di Pistakkio, in quanto come spesso accade le novità vengono prima introdotte in USA e Canada e, successivamente, in Europa.

Conclusioni

Non sappiamo se siamo riusciti a convincerti della validità di GMB e della sua imprescindibilità. Sì, non solo non ne puoi più fare a meno, ma addirittura dovresti entrare nell’ottica di postarci più che su Facebook. Facebook infatti, ormai da un paio d’anni, praticamente boicotta il raggiungimento dei tuoi post non a pagamento. E lo fa, chiaramente, perché è in conflitto d’interessi e perché vuole che sponsorizzi i post dentro alla sua piattaforma.
Anche Google adotta tattiche per fidelizzare gli Utenti, ma ha una politica e anche un Business Model completamente diverso. Mentre Facebook ti boicotta apertamente sull’organico, Google ti dà la possibilità di raggiungere già molte persone, così, in forma gratuita. Solo in seconda battuta, Google ti propone gli Ads di Google, ma come ciliegina sulla torta e non come unica opzione.

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